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Bravo Mario!
Un conto è dirlo, un conto è farlo! Draghi ha avuto il coraggio di andare contro la Germania, non sarà guerra, ma qualcosa che le assomiglia sì!
Un solo Membro dell’eurozona (chissà chi sarà?) si è schierato contro la decisione di acquisto di Bond da parte della Bce, ebbene, allora questa è una prova di forza (chiamiamola così) stravinta da Mario Draghi e persa non tanto dalla Germania quanto dalla Bundesbank!
Diciamo così perché se è vero che la Banca Centrale tedesca ha sempre avuto un atteggiamento intransigente, insomma si è sempre dichiarata assolutamente contraria ad operazioni di questo tipo, la stessa cosa non si può dire per quanto riguarda la popolazione tedesca, in larga parte su posizioni più “possibiliste”.
E se vogliamo il +2,9% che alla fine delle contrattazioni ha fatto segnare l’indice Dax di Francoforte può considerarsi un segnale che va in questa direzione.
L’affondo è stato dato, ora naturalmente occorre mettere in campo tutta la diplomazia di cui il nostro Banchiere Centrale (o scusate il Banchiere Centrale europeo) dispone.
Io plaudo all’iniziativa, non solo, o non tanto, per la grande impennata che hanno avuto le Borse (quella è solo la conferma della correttezza della scelta operata da Draghi), ma soprattutto perché ho sempre sostenuto che per essere un grande Banchiere Centrale occorre avere soprattutto una grande dote: il coraggio! E Mario Draghi sta dimostrando di averla questa qualità, almeno finora ne ha dato grande prova, fin dal primo giorno in cui ha assunto l’incarico (ricordate che sforbiciata ai tassi?).
Ora sia ben chiaro che la bacchetta magica non ce l’ha nessuno e personalmente non sono neppure sicuro al 100% che la mossa di “sterilizzare” Titoli di Stato a medio termine per evitare squilibri speculativi a Paesi che attualmente si trovano sotto il giogo di spread intollerabili possa effettivamente dimostrarsi una mossa risolutiva.
Certamente aiuta, questo è indubbio, poi, come tutte le cose occorrerà capire se il gioco ne valeva la candela, in altri termini: capire se il “prezzo” pagato è congruo. Insomma in economia non si inventa nulla, anzi non c’è nulla di più scontato proprio dell’economia.
Acquistare o vendere qualcosa è un affare? Dipende dal prezzo!
Ma al mondo non c’è nulla di più mutevole del prezzo che essendo il punto d’incontro di domanda e offerta per definizione è continuamente variabile. Ciò che oggi può essere considerato un affare domani potrà rivelarsi una fregatura.
Comunque dà fiducia guardare certe performances, Ftse Mib (+4,3%), Cac (+3,1%), Dax (+2,9%) e Ftse (+2,1%).
E Wall Street sta viaggiando attualmente con rialzi intorno ai due punti percentuali.
Ovviamente, per quanto riguarda Piazza Affari in particolare i rialzi maggiori hanno riguardato il comparto bancario (e non sono neppure mancati guadagni a doppia cifra), ma, non per fare il bastian contrario, è giusto spendere due parole sull’unico titolo in controtendenza.
Luxottica (-4,79%) in calo dopo l’annuncio che la Delfin (società in capo a Leonardo Del Vecchio) ha ceduto 18 milioni di azioni (pari al 3,8% del capitale di Luxottica) al prezzo di 27 euro. Ma non basta perché nei prossimi giorni si dovrebbe arrivare a cedere complessivamente 33 milioni di azioni (pari al 7% del capitale).
Ufficialmente l’operazione sarebbe stata dettata dall’esigenza di aumentare la liquidità del titolo, ma il mercato alla “magnanimità” di Leonardo Del Vecchio non ha creduto molto (e ha fatto bene). Il titolo ha comunque chiuso a quota 28 euro.
Detto questo torniamo alla Bce, ora la palla passa alla Germania ed ai necessari passaggi di carattere “politico”, ma di sicuro i tedeschi non potranno non tener conto che in Europa “sono rimasti soli”.
Ed ora lo spread fin dove potrà scendere? Intanto siamo tornati sotto quota 400 punti e molti parlano addirittura che un livello congruo possano essere i 200 punti … e chi può dirlo?
Ma non andiamo in là con queste considerazioni, oggi c’è solo stato un annuncio, con un affondo, certo, ma, per usare terminologie schermistiche, potremmo anche attenderci (da parte di una ostinata Germania) una “parata e risposta”, quindi … rimettiamoci in guardia!
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Jules Previ: è giornalista freelance, divulgatore e traduttore news- online presso agenzie stampa internazionali. Ha collaborato al progetto www.finanzainchiaro.it
julesprevi.org@gmail.com
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