Condividi l'articolo Economia Usa. Una ripresa molto lenta e faticosa: Effetto "shutdown" sull'occupazione americana, che continua a crescere ma ad un ritmo decis ...
Effetto "shutdown" sull'occupazione americana, che continua a crescere ma ad un ritmo decisamente più lento. Allontanando la possibilità che la Fed possa staccare la spina a una ripresa economica ancora incerta. Gli ultimi dati indicano come nel mese di settembre sono stati creati appena 148.000 nuovi posti di lavoro: troppo pochi rispetto ai 180.000 previsti.
Un risultato deludente che neanche la Casa Bianca nasconde, e che lo staff del presidente Obama attribuisce all'incertezza alimentata da quell'impasse che per settimane ha caratterizzato la situazione politica a Washington.
Un'impasse che ha portato gli Stati Uniti sull'orlo del primo default della loro storia e alla parziale chiusura degli uffici e dei servizi pubblici federali, il cosiddetto ‘shutdown'.
E poco importa se il tasso di disoccupazione è sceso a sorpresa al 7,2%, il livello più basso dal novembre del 2008.
‘'Gli indicatori più recenti - sottolinea Jason Furman, uno dei consiglieri economici del presidente Barack Obama - suggeriscono come il mercato del lavoro sia peggiorato anche in ottobre'‘, e come la frenata potrebbe durare anche per mesi. Per questo - afferma Furman - è più che mai necessario "adottare tutte le misure in grado di accelerare la ripresa e irrobustire l'occupazione, evitando ulteriori ferite auto-inflitte come quella dello shutdown o del tetto del debito'‘.
Nel dettaglio, dei 148.000 nuovi posti creati in settembre solo 122.000 riguardano il settore privato. Ben 28.000 sono invece nati a livello statale e locale, mentre a livello federale si registra un taglio di 6.000 unità.
Gli unici ad accogliere favorevolmente gli ultimi dati del Dipartimento del Lavoro sembrano essere i mercati, con Wall Street in forte rialzo e l'indice S&P 500 (quello delle 500 aziende a maggior capitalizzazione) che mette a segno un nuovo record, sopra i 1.750 punti. E si registrano valori massimi anche su alcune piazze del Vecchio Continente: Francoforte chiude al nuovo record di 8.947,46 punti (+0,90%) e Parigi vede i massimi di chiusura del 2013 a 4.295,43 punti (+0,43%). Bene Milano (+0,57%) e Londra (+0,62%) mentre chiude debole Madrid (-0,25%).
La spiegazione sta tutta nel risvolto che questi numeri avranno sulle decisioni della Fed, il cui board si riunirà la prossima settimana. Gli investitori, infatti, scommettono che di fronte a dati così deboli la banca centrale continuerà a sostenere l'economia, mantenendo bassi tassi di interesse e, soprattutto, rinviando sine die l'avvio del ritiro graduale delle misure straordinarie, come il programma di acquisto titoli per un ammontare di ben 85 miliardi al mese. Uno scenario che sta premiando anche spread e tassi Btp.
Il differenziale tra il nostro decennale e il Bund ha chiuso sui minimi di seduta a 230 punti base e il rendimento del Btp ha rivisto i minimi da giugno, scendendo fino al 4,10%.
Del resto, i vertici della Federal Reserve - sottolineano gli analisti - prima di un cambio di politica vogliono vedere almeno oltre 200.000 posti di lavoro creati in maniera costante ogni mese.
Uno scenario che appare al momento lontano.
Per questo molti osservatori si dicono convinti che il programma sull'acquisto dei titoli non verrà toccato almeno fino al 2014. Quando il timone della Fed passerà da Ben Bernanke a Janet Yellen.
. Il pagamento delle tasse negli Stati Uniti quest'anno slitterà di una o due settimane. Lo ha reso noto l'Irs, l'Internal Revenue Service, spiegando che questo ritardo è dovuto ai danni che lo shutdown, la chiusura dello Stato, ha provocato nelle procedure per testare i computer che si occupano delle dichiarazioni dei redditi degli americani. Per questo motivo la Irs avrà bisogno di più tempo per mettere a posto i suoi sistemi informatici.
Fonte: www.americaoggi.info