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“Il tema è delicato e di enorme interesse, il prestito sociale Coop è il vero motore delle grandi Coop della distribuzione. Basta guardare i numeri del bilancio 2011: le Coop raccolgono complessivamente attraverso i libretti ben 14,2 miliardi di euro. Il 2011 però non è stata una buona annata e il prestito sociale di tutte le Coop è in flessione, in alcuni casi però, assai più marcata. Certo, la crisi ha influito portando i risparmiatori tutti a attingere ai propri risparmi, ma a ben guardare ci sono delle specificità in negativo che balzano all’occhio.
Unicoop Tirreno, quella con i peggiori bilanci negli ultimi anni che si traducono poi in pessime relazioni sindacali, fa molto peggio delle altre (-7,6% sul 2010). Una vera e propria fuga dei soci prestatori dalla Coop livornese che comunque dispone di una raccolta complessiva di 1,257 miliardi di euro.
In questa speciale classifica della fuga dai libretti, il secondo posto va a Coop Consumatori Nordest. La Coop presieduta da Marco Pedroni vanta un prestito sociale molto elevato (1,340 miliardi – bilancio 2011) ma anche il più alto rapporto prestito/fatturato (ben il 159%). La flessione subita dal prestito sociale è del -6,3%. In questo caso viene da pensare alla fiducia con riserva con cui Pedroni è controllato dagli attenti soci di Coop Nordest, che proprio nel giugno scorso avevano chiesto chiarimenti sull’operazione Unipol-Fonsai conoscendo bene i pasticci che nel passato la Coop aveva combinato con la passione di Pedroni per la finanza. L’altra Coop che ha un discreto flusso in uscita, pur conservando la maggior potenza di fuoco (ben 2,627 miliardi sui libretti) è Unicoop Firenze. Qui la ragione va presumibilmente ricercata nella disastrosa partecipazione di Unicoop in MPS che ha portato svalutazioni implicite per 230 milioni a cui va aggiunta la svalutazione effettuata nel bilancio 2008 sempre su azioni MPS per 189 milioni. Il risultato è un decremento del Prestito Sociale della Coop fiorentina del -5,4%.
Oltre 14 miliardi di raccolta complessiva per le Coop sono comunque una cifra ragguardevole e gli appetiti delle banche, in questa fase alla ricerca spasmodica di denaro fresco che ne irrobustisca la patrimonializzazione, possono attrarre anche la clientela del risparmio Coop, anche se molto fidelizzata. Ovviamente si fa leva sulle remunerazioni, offrendo tramite i Conti Deposito rendimenti generalmente più elevati dei libretti del Prestito Sociale, anche se c’è una differenza sostanziale che è quella del vincolo. Le cifre in deposito ottengono una remunerazione prefissata contro un periodo vincolato. La strada del prestito vincolato, in un’ottica di diversificazione dell’offerta ai soci prestatori, è stata recentemente introdotta anche da Unicoop Firenze, Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno. Le altre Coop preferiscono differenziare per scaglioni, corrispondendo interessi diversi a seconda della cifra versata. Va da se che verrà premiato chi ha più possibilità, una modalità che non ci pare in linea col mondo valoriale Coop. Va infine precisato che anche se la remunerazione del libretto Coop non vincola la giacenza ad un periodo prestabilito, tranne i casi sopra citati, i soci prestatori ne fanno spesso un uso a medio e lungo termine (per questo il paragone con i Conti Deposito appare appropriato).
Basti pensare che la cifra media depositata a libretto è di circa 12.000 euro. La tassazione degli interessi dei Conti Deposito e del Prestito Sociale è del 20%.
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Jules Previ: è giornalista freelance, divulgatore e traduttore news- online presso agenzie stampa internazionali. Ha collaborato al progetto www.finanzainchiaro.it
julesprevi.org@gmail.com
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