Thursday 5 july 2012 4 05 /07 /Lug /2012 08:02

FotoSketcher - giancarlomarcotti-copia-1 Ciò che è scandalosamente sotto gli occhi di tutti, ma argomento del quale “era meglio non parlare”, ora può finalmente diventare oggetto di discussione.

 

Si può dire allora, senza che ciò appaia “sconveniente”, come sia inaccettabile il comportamento di una miriade di impiegati/e nella Pubblica Amministrazione che troviamo al bar per ore, o al mercato a fare la spesa, o, ancor più di sovente, dalla propria parrucchiera, il tutto naturalmente risultando regolarmente timbrate e “presenti” in ufficio.

 

Non si può più tollerare! E che si finisca questo scempio!

 

Naturalmente, non servivano le telecamere di Striscia la Notizia per testimoniare un andazzo che da Bolzano a Caltanissetta è prassi comune da decenni, ma occorre dire agli italiani che quel comportamento non è senza costi, anzi! Ogni inefficienza di un impiegato pubblico viene inevitabilmente pagata dalla società e cioè da tutti noi.

 

Personalmente sono convinto che nel momento in cui gli italiani faranno propria (nel senso che comprenderanno appieno) l’apparente banale asserzione “Lo Stato siamo noi” il nostro Paese farà un tale balzo in avanti da risultare di sicuro il più bel posto al mondo nel quale vivere.

 

Ma non è solo l’assenteismo (pratica ignobile immediatamente da debellare) a determinare l’assoluta inefficienza della nostra PA, occorre proprio che venga radicalmente mutato l’approccio al lavoro.

 

Abbiamo tutti presente l’impiegato delle Poste che quando andiamo a ritirare una raccomandata, si alza dalla sedia con una smorfia e percorre i pochi passi che lo dividono dallo schedario trascinandosi stancamente, al punto da far sembrare più vivace persino la camminata che i condannati dei Piombi dovevano fare per attraversare il Ponte dei Sospiri.

 

E, come se non bastasse, mentre cerca di recuperare la nostra raccomandata, l’immancabile chiacchierata con “uno che si trova lì” nei pressi (a far che, non si sa), inevitabilmente per lamentarsi di una qualsiasi cosa, dal caldo al capo ufficio, per concludere con la collega che “è da mezz’ora che è in bagno”.

 

Insomma questo andazzo che tradotto in numeri e statistiche ci porta ad occupare uno degli ultimi posti nelle classifiche che riguardano la produttività per addetto.

 

Ebbene ora, dicevamo, finalmente, si può dire che nella Pubblica Amministrazione il 10% del personale è in esubero, visto che è proprio il nostro Governo a sostenere questa tesi, nella realtà sappiamo tutti che gli esuberi sono molti di più, si contano a milioni, ma è comunque un primo passo, e come tutti i primi passi è da incoraggiare.

 

Come si è arrivati a questa “rivoluzione copernicana”? In altri termini, come si è arrivati a poter dire che il 10% dei dipendenti pubblici è in esubero?

 

A mio avviso i motivi sono diversi, ne cito solamente tre.

 

Bondi persona seria. La persona che Mario Monti ha voluto come Commissario straordinario “Per la razionalizzazione della spesa per l’acquisto di beni e servizi” o, come si usa ora dire, incaricato alla “spending review” è una persona seria. Lo ricordiamo tutti, in particolare, per il risanamento della Montedison prima e della Parmalat successivamente. Ci piace sottolineare che Bondi accettando l’incarico abbia chiesto solamente un rimborso spese, ma nessun compenso per la sua attività. Lo abbiamo segnalato, ma non ci ha sorpreso, conoscendo bene la probità della persona, forse unico esempio in Italia di assoluta onestà.

 

Gli italiani non ce la facevano più. A far cosa? Beh a sopportare certi inaccettabili privilegi che col passare del tempo sono diventati un fardello troppo pesante da sopportare. In pratica ancora in questo momento (ma speriamo davvero di essere arrivati ad un punto di svolta), per un dipendente pubblico, quale ripercussione negativa ha avuto la spaventosa crisi che stiamo attraversando da anni? In cosa è stato penalizzato? Ha rischiato il posto di lavoro? Mai e poi mai! Ha guadagnato qualcosa di meno? Ma nemmeno per idea! Ha visto aumentare i suoi carichi di lavoro? Ma quando mai! Ebbene, per “l’altra parte dell’Italia”, quella che lavora nel privato, autonomi o dipendenti che siano, invece, negli ultimi anni … “è cambiato il mondo” … e questa sperequazione pubblico/privato è diventata inaccettabile.

 

Ce lo impone l’Europa. Dopo che il Governo Monti aveva prodotto una riforma pensionistica rigorosa ed aveva riempito l’Italia di tasse era chiaro a tutti che il nostro Paese avrebbe finito per essere soffocato dall’impossibilità di sopportare questi fardelli. Quando quindi ha chiesto all’Europa un “aiuto” nel corso dell’ultimo vertice tenutosi a Bruxelles, probabilmente gli è stato risposto: “Va bene! Ma adesso basta! Hai la possibilità di risparmiare decine di miliardi di euro riorganizzando un apparato pubblico da terzo mondo, è giunto il momento di farlo!”

 

Insomma, forse qualcuno ha davvero intenzione di mettere mano al vero problema che da anni non permette all’Italia di crescere almeno come gli altri Paesi europei.

 

E’ forse l’ultima occasione, perderla sarebbe un comportamento suicida!

Di borsaforextradingfinanza - Pubblicato in : ATTUALITA' POLITICA
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 Giancarlo Marcotti si laurea in Scienze Statistiche ed Economiche all'Università di Padova discutendo una tesi in Econometria

 

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http://www.finanzainchiaro.it/public/Jules%20Previ.JPGJules Previ: è giornalista freelance, divulgatore e traduttore news- online presso agenzie stampa internazionali. Ha collaborato al progetto www.finanzainchiaro.it

julesprevi.org@gmail.com

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