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Nei "Conti della domenica" vogliamo parlare oggi di numeri un po' particolari: quelli della biometria. La biometria è una scienza che applica i metodi della statistica allo studio dei fenomeni biologici. Uno di questi, forse il più studiato nel corso degli ultimi due secoli, è l'evoluzione della statura media degli uomini che si presentano al reclutamento militare.
Lo storico dell'economia americano R.W.Fogel, Nobel per l'economia nel 1993, in un libro sulla fame e la speranza di vita, ha affermato che la maggioranza della popolazione europea, nel diciottesimo secolo, viveva al limite del minimo esistenziale. Gli abitanti di allora si adattavano alle difficili circostanze nelle quali erano obbligati a vivere, grazie a una statura che era molto più bassa di quella di cui godono oggi i loro discendenti. Tuttavia, aggiungeva Fogel, il prezzo di questo adattamento era un tasso di mortalità in giovane età molto elevato. Lo sviluppo economico degli ultimi duecento anni ha portato a un miglioramento incredibile della dieta della popolazione europea e, di conseguenza, ad un aumento della statura media degli europei. Sembra quindi che ci sia, almeno nel tempo, una correlazione positiva tra aumento della statura media e aumento della speranza di vita di una popolazione, come pure tra questi due indicatori e il tasso di crescita di lungo periodo dell'economia.
Le differenze di statura si possono ovviamente misurare non solo in modo diacronico, ma anche in un momento preciso tra i differenti Paesi o le differenti regioni che lo compongono. È interessante verificare se la correlazione tra livello di sviluppo e statura media valga anche in questo caso. Nelle regioni più avanzate la statura dovrebbe essere superiore alla media, mentre nelle regioni che faticano a tenere il passo dello sviluppo la statura sarebbe inferiore alla media. I risultati di un recente studio del Centro di medicina evolutiva dell'università di Zurigo, svolto sulla base dei dati rilevati al momento del reclutamento, confermano però questa ipotesi solo per quel che riguarda le regioni meno avanzate. I reclutandi più piccoli provengono dal Canton Ticino. A livello dei distretti il record di statura minima è detenuto dal distretto di Blenio con un'altezza pari a 174,1 centimetri. Nel resto dei distretti della Svizzera Italiana (valli di lingua italiana del Canton Grigioni comprese) l'altezza media dei giovani reclutandi variava tra i 174.1 centimetri di Blenio e i 177.8 centimetri del Locarnese. A livello nazionale, però, la statura media dei reclutandi era pari a 178.1 centimetri. Intendiamoci, una differenza di un paio di centimetri rispetto alla media nazionale non è certamente la fine del mondo. A occhio nudo quasi non si rileva. Tuttavia, questa differenza potrebbe senza dubbio costituire un indicatore di sottosviluppo. Ma a smentire la fondatezza dell'ipotesi della correlazione tra statura e livello di avanzamento economico vengono i dati sui distretti con le stature più elevate. I giganti svizzeri si troverebbero, stando a questo studio, nella valle di Goms, in Vallese, e nei distretti grigionesi non di lingua italiana, ossia in regioni di montagna che di certo non figurano in testa alla classifica delle regioni svizzere per il reddito pro-capite.
I ticinesi, poi, potranno consolarsi pensando che, pur restando al disotto della media nazionale, la loro statura, nel corso degli ultimi due secoli, è cresciuta di almeno quindici centimetri.
Fonte: www.caffe.ch
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Jules Previ: è giornalista freelance, divulgatore e traduttore news- online presso agenzie stampa internazionali. Ha collaborato al progetto www.finanzainchiaro.it
julesprevi.org@gmail.com
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