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La Borsa milanese oggi è risultata la peggiore fra quelle del Vecchio Continente, ma la notizia è che la “colpa” non è stata dei titoli bancari, anzi il comparto degli Istituti di credito è risultato il migliore, ma non è bastato.
Sul fondo della classifica alcuni forti ribassi di titoli che “pesano” sul nostro listino principale hanno condannato il Ftse Mib (-0,62%) a scendere fino ai 15.128,08 punti.
La seduta è stata decisamente volatile, un brusco scivolone iniziale portava, dopo un’ora dall’inizio delle contrattazioni, a toccare il minimo di giornata a 15.021,56 punti, rimbalzo quasi immediato e due ore dopo tornava il segno più.
Da quel momento si andava avanti per “strattoni” e l’umore cambiava come il tempo in Scozia, nell’ultima ora, poi, ecco una brusca picchiata che faceva terminare in territorio negativo il nostro indice principale.
Tutto ciò, però, risulta in chiara antitesi con il deciso calo dello spread (-4,45%) crollato a 408 punti, al momento il motivo più plausibile è legato alla riunione di domani della BCE, vedremo cosa ci dirà il buon Draghi.
Pesa sul calo odierno del nostro indice la performance di Stmicroelectronics (-5,31%) che ormai dal 16 agosto inviava segnali di sofferenza, oggi è arrivata anche la doppia bocciatura da Exane e Ubs che con una manovra “a tenaglia” hanno sforbiciato il titolo che ha chiuso a 4,388 euro, un livello ancora decisamente superiore al tp fornito da Ubs (3,80 euro).
Male anche Telecom Italia (-2,98%) per l’ex monopolista valzer di poltrone a livello top management.
Brusca inversione di tendenza anche per Finmeccanica (-2,57%), Mediaset (-2,41%) e A2A (-2,24%) i tre titoli venivano da un buon periodo e sembrano quindi scattare prese di beneficio che però non son certo foriere di buone notizie.
Sorte analoga per Enel Green Power (-1,88%), Snam Rete Gas (-1,48%), Tenaris (-1,46%) e Saipem (-1,28%), insomma titoli che, per quanto riguarda il nostro Ftse Mib hanno un certo peso.
Come dicevamo in vetta alla classifica odierna troviamo il comparto bancario, si sono messe in luce in modo particolare Ubi Banca (+3,44%), Bper (+2,48%), BpM (+1,98%), Banca MPS (+1,30%) e Mediobanca (+0,97%).
Al momento Wall Street risulta, anche se di pochi decimi di punto, in territorio positivo, quindi insomma non ci resta che attendere domani le parole di Draghi, speriamo che possano essere di conforto soprattutto per i Paesi cosiddetti periferici.
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Jules Previ: è giornalista freelance, divulgatore e traduttore news- online presso agenzie stampa internazionali. Ha collaborato al progetto www.finanzainchiaro.it
julesprevi.org@gmail.com
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