Condividi l'articolo " Yen svalutato fa bene all'export di Tokyo" di Loretta Napoleoni: L'euro continua ad apprezzarsi con conseguenze disastrose per l'economia di Eu ...
L'euro continua ad apprezzarsi con conseguenze disastrose per l'economia di Eurolandia. Una rivalutazione del 12 per cento rispetto al dollaro dallo scorso luglio si sta traducendo in una contrazione delle esportazioni. Dall'altra parte del mondo, invece, gli esportatori giapponesi applaudono la nuova politica espansiva del primo ministro Shinzo Abe, che produce la svalutazione dello yen.
Da metà novembre la moneta giapponese ha perso il 15 per cento contro il dollaro ed il 22 per cento contro l'euro e l'indice di borsa Nikkei è salito del 28 per cento. L'indebolimento della moneta fa presagire lauti profitti in un Paese con un'alta propensione all'esportazione. Le quotazioni di tutto il settore dell'elettronica, ad esempio, sono in aumento sulla base delle nuove aspettative di vendite per il 2013. La Canon ha dichiarato che se lo yen rimane debole alla fine dell'anno, i guadagni saliranno del 13 per cento rispetto al 2012 e la Nintendo ha raddoppiato il valore dei profitti previsti per i prossimi 12 mesi.
Anche il mercato finanziario è in fermento per l'improvviso deprezzamento dello yen. La Daiwa Securities stima che la crescita dei profitti delle 200 maggiori società giapponesi si raddoppierà entro la fine dell'anno fiscale, alla fine di marzo, ciò rende il mercato delle azioni molto competitivo.
Dopo vent'anni di deflazione e con una moneta forte, Tokyo sembra aver trovato la formula per uscire dalla gabbia monetaria in cui è rimasta prigioniera, ma è improbabile che l'elezione di un nuovo governo e di un primo ministro, che ha apertamente dichiarato l'intenzione di combattere la deflazione, siano bastati a produrre quello che molti analisti ancora definiscono un miracolo economico.
La politica europea di contenimento della crisi del debito sovrano, che per molti versi ha riproposto quella giapponese degli anni Novanta per contenere la crisi del debito bancario, sta spingendo l'euro e l'economia europea nella trappola della liquidità e nella spirale deflazionista dove il Giappone è rimasto per 20 anni. L'austerità fiscale e finanziaria europea ha dunque ridotto la domanda di yen sul mercato finanziario, sostituendo alla moneta giapponese l'euro e dando la possibilità agli stimoli fiscali di Shinzo Abe di funzionare. Un paradosso? Né il primo né l'ultimo dell'economia della globalizzazione.
Fonte: www.caffe.ch
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